L’Ucraina denuncia una nuova, imponente offensiva dei ribelli filo-russi nel Donbass. Mosca ribatte accusando Kiev di una serie di provocazioni nell’Est del Paese.
A 3 mesi dalla firma di un accordo di cessate il fuoco che prevedeva per entrambe le parti di ritirare le armi pesanti dalla linea del fronte, gli scontri di ieri nel Donbass hanno fatto almeno 20 morti. E subito si è innescata la dinamica dello scambio d’accuse tra Kiev e i separatisti, con Mosca a fare spalla ai ribelli.
Due civili sono stati uccisi nella regione di Lugansk. Erano a bordo di un’auto in direzione di Novoaidar quando si sono trovati nel mezzo di uno scambio di colpi d’artiglieria.
Gli scontri più pesanti si sono verificati nella città di Maryinka, 15 chilometri a Sud-Est di Donetsk. Kiev accusa i separatisti di avere lanciato un’offensiva con un migliaio di soldati, avanzando verso Ovest con i carri armati. Una versione dei fatti smentita dai ribelli.
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