L’Isil ha rivendicato l’attentato suicida contro una moschea sciita nella parte orientale dell’Arabia Saudita, il secondo nel giro di una settimana.
Un kamikaze, secondo alcuni testimoni vestito da donna, si è fatto esplodere nel parcheggio quando i poliziotti si sono avvicinati all’auto sospetta. Almeno altre tre persone sono rimaste uccise. Su twitter gli jihadisti hanno affermato che l’attentato è stato opera di Abou Jandal al-Jazrawi. L’attacco è stato compiuto mentre alla moschea di Dammam si svolgeva la preghiera del venerdì.
Un’azione simile era stata rivendicata dal sedicente stato islamico la settimana scorsa ad Al Qudayh, sempre nell’est del Paese a maggioranza sciita. Ventuno persone avevano perso la vita.
A novembre sette persone erano state uccise in un villaggio che festeggiava la ricorrenza sciita dell’Ashura. Lo stesso mese, in una registrazione il capo dell’organizzazione estremista al Baghdadi esortava alla jihad contro l’Arabia Saudita, alleata degli Stati Un