Gli importatori di oro, stagno, tantalio e tungsteno in futuro dovranno provare la tracciabilità di queste materie.
Lo ha detto il Parlamento europeo.
Negli ultimi anni il commercio dei metalli, estratti in zone politicamente instabili dell’Africa e usati per produrre attrezzature mediche e cellulari, è cresciuto in modo esponenziale e spesso i proventi finanziano reti criminali che violano i diritti umani.
Fino all’ultimo minuto in aula si è discusso sul fatto che la legge dovesse essere rispettata dall’intera filiera di approvvigionamento e produzione.
Il dialogo con le altre istituzioni di Bruxelles ripartirà su un nuovo testo ma, dopo questo voto, a favore dell’obbligo di tracciabilità.
La Commissione europea aveva proposto un sistema non vincolante di autocertificazione per gli importatori europei.