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Missione compiuta per i maestri andriesi, Giuseppe Marzano e Gianluca Leonetti! Dopo secoli, le storiche chiuse leonardesche della città di Milano hanno visto un processo di restauro grazie alla collaborazione dei due maestri andriesi. Per l'occasione abbiamo realizzato un web-doc con le immagini della lavorazione.
Il sistema dei navigli ha un'origine antichissima e tutt'ora è uno degli aspetti più caratteristici e affascinanti di Milano. Il sistema dei fossati serviva a scopo di difesa, ma anche a fornire l'acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali.
I Navigli erano però anche usati per il trasporto delle derrate e delle merci. Verso la metà del Quattrocento, venne messo in opera un sistema di conche che permetteva le comunicazioni fra bacini di diverso livello. Contrariamente all'opinione comune quindi Leonardo non e' "l'autore" dei Navigli, bensi' uno dei numerosi ingegneri che li hanno studiati, progettandone ampliamenti. Tra il 1506 e il 1513 Leonardo da Vinci infatti studiò la conca del naviglio di S. Marco. Il suo progetto consisteva nell'allacciare il Naviglio Martesana alla cerchia interna dei Navigli attraverso due chiuse, a S.Marco e all'Incoronata; in questo modo si sarebbe potuta attraversare la città via acqua, e in prospettiva collegare l'Adda al Ticino. Da notare un'idea originale di Leonardo: il portello inferiore, manovrabile dall'alzaia, per diminuire o aumentare la portata dell'acqua (illustrato nel Codice Atlantico).
Dell'antico sistema dei Navigli ne restano oggi visibili solo tre: il Naviglio Grande e quello Pavese, collegati dalla Darsena, e il Naviglio Martesana nel nord-est della città. Tutti gli altri Navigli vennero infatti progressivamente coperti a partire dall'Ottocento fino al colpo di grazia negli anni Trenta con la copertura totale della cerchia interna.
Negli ultimi venti anni i Navigli Grande e Pavese sono diventati il cuore del divertimento notturno milanese, mentre il Naviglio Martesana è stato valorizzato da una pista ciclabile che lo segue dal centro di Milano fino all'Adda.
E' stata avviata una prima linea di navigazione turistica e sono riapparsi progetti di riaperture, seppure parziali, della rete originaria, che fanno sperare nella riscoperta di un patrimonio unico della città di Milano.
In questo tratto di naviglio ormai prosciugato arrivava la Martesana (proveniente dal fiume Adda) e si innestava con un sistema di conche, perfezionate da Leonardo da Vinci, dando luogo al tombone di San Marco. I lavori furono terminati nella seconda metà del 1400.
I barconi che qui giungevano portavano dalla bergamasca a Milano approvvigionamenti alimentari e materiali da costruzione. Prima di entrare in città le merci venivano tassate al Ponte delle Gabelle.
Con i maestri andriesi, Giuseppe Marzano e Gianluca Leonetti, abbiamo seguito alcune fasi dei lavori dello staff Tecnico di Restauro Conservativo delle Chiuse Leonardesche dei navigli di Milano.
Le operazioni sono già cominciate da qualche giorno, quando con l’intervento del CesRl di Cantù sono state rimosse le quattro chiuse Leonardesche (dell’Incoronata e del tombone di San Marco) e trasportate nelle strutture che il CesRl ha individuato per effettuare i lavori in programma, Cantù per le chiuse “piccole” Nova Milanese per le chiuse “grandi”.
L’intervento di Restauro Conservativo – funzionale, pervede le fasi seguenti:
Documentazione fotografica del pregresso stato dei luoghi.
Trasporto e alloggiamento dei manufatti lignei nelle apposite strutture.
Analisi, campionatura, e diagnostica, dello stato dei materiali.
Stima e valutazione del danno da acqua e dell’attacco dei parassiti Xilofagi per le parti lignee.
Stima e valutazione dei danni di ossidazione e corrosione per le parti ferrose.
Rimozione dei chiodi e delle staffe ferrose.
Smontaggio delle travi cardine compromesse con evidenti segni di decomposizione interna.
Valutazione tecnico scientifica di ogni singola sezione di manufatto da asportare, bonificare e reintegrare.
Asportazione meccanica delle sezioni lignee compromesse.
Bonifica e sanificazione delle sezioni lignee attaccate e sotto attacco.
Mappatura, misurazione e sagomatura delle sezioni lignee compromesse.
Rimozione meccanica di parte dei sedimenti e dei particolati, presenti sulla superfice dei manufatti.
Le operazioni proseguono quindi con la realizzazione delle sezioni lignee sagomate, la cui posa permetterà di integrare le lacune presenti, ripristinandone così la funzionalita e le originali dimensioni.
Per quanto riguarda le parti ferrose si effettueranno trattamenti di pulitura e di riconversione dei processi di ossidazione.
Si procederderà dunque con il riassemblaggio e la finitura dei manufatti ripristinandone la staffatura e la chiodatura.
Infine i lavori si conclud