http://www.pupia.tv - Napoli - Nel 2009 finalmente l'Italia si dota di una normativa che prevede il reato di stalking. Da quel momento vi sono stati ripetuti interventi del legislatore. Quali sono state le conseguenze? A marzo è stata emanata una norma che prevede la depenalizzazione di alcuni reati se il fatto è di particolare tenuità (Decreto legislativo 16.03.2015 numero 28).
Cosa significa in termini di tutela per i reati connessi alla violenza cosiddetta "di genere"? La cittadinanza è disorientata, intimidita ed impaurita da modifiche normative che possono incidere sulla efficacia delle tutele con il rischio di svuotarle di contenuto e che possono diventare, nella percezione dei più, solo formali.
Quando una persona si trova a subire una situazione di violenza di genere vede nella maggior parte dei casi crescere l'isolamento e con esso la difficoltà ad iniziare un percorso di uscita. Quali sono gli strumenti e le iniziative che uno Stato sociale può mettere in campo per facilitare e consentire l'emersione e la denuncia delle situazioni di violenza di genere?
Quali i percorsi di fuoriuscita e le garanzie di renderla stabile e definitiva? Inserire nei contratti di lavoro adeguate garanzie di conservazione del posto di lavoro durante tutto il percorso di fuoriuscita e individuare una percentuale obbligatoria di assunzioni a beneficio delle vittime di violenza possono facilitare l'emersione delle situazioni di violenza di genere e la definitiva fuoriuscita delle vittime?
A fronteggiare e, soprattutto, a governare queste situazioni c'è una intera filiera istituzionale e paraistituzionale che si è incontrata al Pan - Palazzo Arti Napoli per informare e aiutare una cittadinanza disorientata ad acquisire maggiore consapevolezza. Presenti Simona Marino, consigliera comunale delega alle Pari opportunità, Roberta Gaeta, assessora al Welfare, Elena Coccia, avvocata impegnata nella tutela dei diritti - consigliera metropolitana, Maria Rosaria Raglia, coordinatrice regionale Pari Opportunità Uilcom Campania, Stella Castaldo - sostituta procuratrice della Procura di Napoli – quarta sezione Fasce deboli, Annamaria Scapicchio, psicologa, psicoterapeuta consultorio familiare dell'Istituto “Toniolo” di Napoli, Patrizia Sarcinelli, ispettrice della Polizia di Stato. A moderare Fabio Pascapè, vicepresidente Comitato Unico di Garanzia del Comune di Napoli. (16.05.15)