http://www.pupia.tv - Napoli - Nell’ambito del terzo seminario “consapevolezza in pillole” sull’Alimentazione Consapevole organizzato dall’organizzazione no profit ‘Spazio Consapevolezza’, Davide Bianchini, nutrizionista, ha tenuto un intervento sulle “intolleranze alimentari ed infiammazione da cibo”.
L’incontro, gratuito, aperto a tutti, mirava a sensibilizzare sull’“Alimentazione Consapevole”, ossia essere coscienti in ogni momento delle proprie scelte alimentario e conoscerne gli effetti sulla propria salute.
Nelle nostre vite, così estremamente indaffarate, non ci rimane molto tempo per noi stessi e non c’è neanche la consapevolezza di quanto il cibo possa influire sulla nostra salute ed il nostro umore. Ingoiamo tutto quello che ci propongono, perché siamo troppo pigri o annoiati per scegliere un’alimentazione veramente nostra ed abbiamo mutuato pressione l’idea che sia normale nutrirci in questo modo.
La “cattiva alimentazione” ha portato negli ultimi anni l’aumento dell’insorgenza di numerose intolleranze alimentari. Ne è colpito, infatti, circa il 2-4% della popolazione generale, con maggiore incidenza nella età pediatrica dove è interessato il 6-8% dei lattanti e il 3-5% dei bambini fino agli 8 anni circa.
Il termine “intolleranza alimentare”, che indica perdita di tolleranza del cibo, in realtà è usato in modo improprio e senza scientificità da molti anni per indicare il fenomeno oggi definito come infiammazione da cibo.
Inoltre, c’è molta confusione, anche tra gli esperti, tra le terminologie adeguate. Ad esempio, molti usano genericamente il termine “intolleranza al lattosio” per indicare sia la vera intolleranza biochimica al lattosio sia la “reazione immunologica alle proteine del latte”, ossia un’infiammazione causata da altre componenti del latte. Si tratta invece di due “infiammazioni” molto diverse e con differenti effetti sull’organismo.
Confusione simile avviene anche tra celiachia e sensibilità al glutine (Gluten sensitivity), che è una reale intolleranza (o infiammazione) al glutine ma non di tipo celiaco, che sta diventando sempre più frequente nella popolazione generale.
La reazione infiammatoria dovuta al cibo ha caratteristiche molto diverse dalle allergie, soprattutto per il modo in cui si viene a creare e per i tempi necessari alla comparsa dei sintomi.
Già dal 2003 uno dei massimi esperti mondiali di allergia alimentare spiegò la differenza tra le intolleranze alimentari (oggi correttamente definite infiammazione da cibo) e le allergie alimentari immediate. Si tratta di due fenomeni diversi, che rendono conto di alcune difficoltà nella diagnosi dei fenomeni infiammatori alimentari, ma che interagiscono intensamente, contribuendo entrambi ad aumentare il livello di infiammazione dell’organismo e a stimolare le manifestazioni allergiche e una serie di patologie croniche correlate con la produzione di Baff e di Paf. (15.05.15)