Un’altra ondata di rifugiati è partita da Katmandu, sfuggendo dalle case distrutte alla ricerca di un luogo sicuro dove stare. Anche chi non ha avuto l’abitazione danneggiata teme di restare intrappolato se un’altra scossa dovesse arrivare.
“Abbiamo paura di tornare nelle nostre case – dice un abitante di Katmandu – dopo le forti scosse che abbiamo sentito. Ancora una volta è stato tremendo, come la prima”.
Gli ospedali lavorano di nuovo a pieno regime. Nelle corsie sono ancora ricoverati molti degli oltre 17 mila feriti del primo sisma del 25 aprile. I morti allora sono stati più di ottomila.
Il nuovo terremoto ha fatto vittime anche in India, dove si contano almeno cinque morti e in Tibet. Euronews ha raggiunto in Italia Marco Confortola, un alpinista che era sull’Everest il 25 aprile.
“Il problema – dice – è che le strutture, le case non sono comunque pronte per delle scariche. La costruzione è quello che è. In piu a giorni arriva il monsone, il brutto tempo e queste persone sono f