Il terremoto non si preoccupa delle frontiere, tanto meno di quelle di uno Stato che non esiste. Nella regione cinese autonoma del Tibet i soccorsi devono affrontare 6 ore di marcia in condizioni estreme per poter portare acqua, cibo e beni di prima necessità nel villaggio di Laojiang, prefettura di Xigaze.
“Il progresso dei soccorsi dipende dai lavori di ripristino delle strade delle forze armate” spiega un agente di polizia che partecipa alle operazioni. “Se ci metteranno ancora giorni, dovremo continuare a portare beni di prima necessità al villaggio in questo modo”.
Nel villaggio di Laojiang vivono 74 persone. I primi soccorsi sono giunti in loco 3 giorni dopo il sisma. Secondo i dati forniti dalle autorità di Pechino il terremoto del 25 aprile, 7,8 gradi sulla scala Richter, ha fatto 20 morti in Cina.