A Istanbul le celebrazioni del Primo maggio sono state macchiate da scontri e violenze tra dimostranti e forze dell’ordine. La polizia ha usato lacrimogeni e cannoni ad acqua per respingere i manifestanti diretti verso la blindatissima piazza Taksim. I dimostranti hanno lanciato pietre contro gli agenti ed esploso petardi.
Circa 140 i fermi, una settantina gli arresti. In manette sono finiti anche alcuni membri del Partito Comunista che sarebbero riusciti a raggiungere la piazza sfidando il divieto. In Turchia il Primo maggio è stato dichiarato festa nazionale del lavoro e della solidarietà dal 2009.
La tensione resta altissima: 20mila poliziotti presidiano e impediscono l’accesso a Taksim simbolo dal 2013 delle proteste contro Erdogan.
Il Comitato 1° maggio considera illegale il divieto, appellandosi alla decisione del tribunale europeo per i diritti umani che ha sancito il diritto per i cittadini di manifestare in questa piazza.