Silvard è un’energica signora armena di 103 anni. Vive a Yerevan dal 1915, anno in cui i suoi genitori fuggono dalla Turchia e dal massacro del loro popolo grazie all’aiuto dell’esercito francese. Il resto della famiglia sarà sterminato.
Silvard probabilmente non riuscirà mai a vedere ciò che desidera di più al mondo: “Se i turchi riconoscessero il genocidio e l’assassinio di tanti armeni – dice Silvard – finalmente le anime di tutti quegli armeni perseguitati e dei loro discendenti che hanno raccontanto quello che è successo potranno far ritorno in patria e la loro missione sarà completata”.
Un secolo fa Silvard aveva 3 anni. In quei giorni la comunità armena residente sul Monte Mosé, oggi Turchia, organizza un’auto-difesa contro l’impero Ottomano guidato da un Comitato politico, noto con il nome di “Giovani Turchi”, e da un triumvirato di ufficiali.
Organizzano, pianificano e mettono in atto un piano per eliminare i circa due milioni di armeni che vivevano nei confini dell’Imp