Migliaia di persone hanno manifestato ad Addis Ababa contro l’Isis, dopo l’uccisione in Libia di una trentina di cristiani etiopi.
L’iniziativa è stata promossa dal governo in segno di solidarietà con le famiglie delle vittime, ma anche per segnare il primo dei tre giorni di lutto nazionale.
Il massacro degli etiopi in Libia ha destato forte sensazione in un popolo abituato a emigrare.
“Gli etiopi partono per cercare una vita migliore. Alcuni hanno titoli di studio e diplomi, am qui non lavoreranno mai. Nessuno vorrebbe partire, ma in questa situazione siamo obbligati a farlo”.
In piazza, al termine del corteo, ha preso la parol ail primo ministro Naile Mariam Desalegn, che ha invitato i suoi connazionali a non attraversare il Sahara, divenuto pericoloso.
Dopo il suo intervento, che ha avuto toni di accusa nei confronti dell’opposizione, sono scoppiati incidenti. La polizia è intervenuta usando la forza contro i manifestanti, alcuni dei quali sono stati arrestati.