Il leader dei ribelli Abdul-Malek al-Houthi ribadisce, in un raro intervento, l’impegno a combattere per la conquista dello Yemen; ma il suo principale alleato, l’ex presidente Ali Abdullah Saleh, dichiara di condividere gli sforzi dell’Onu per giungere a un cessate il fuoco. Si delinea così, per la prima volta, una frattura nella variegata coalizione che punta al controllo dello Yemen e che dal settembre scorso ha conquistato la capitale Sana’a.
Gli attacchi aerei della coalizione guidata dall’Arabia Saudita sono giunti alla quarta settimana e non accennano a diminuire. Uno di questi attacchi avrebbe colpito un deposito di materiale umanitario, secondo quanto denunciato dall’Oxfam. Ryiad, però, si è detta disponibile ad accollarsi l’intero ammontare di aiuti umanitari che le Nazioni Unite ritengono necessario, pari a 250 milioni di euro.
Stamani, un’esplosione in una base missilistica nei pressi della capitale, in seguito a un attacco aereo, ha provocato diverse vittime
Il conflitto