Mentre i familiari delle vittime della strage di Garissa affrontano il trauma del riconoscimento dei corpi, aumenta l’incertezza sui raid aerei del Kenya contro le postazioni di Al-Shabaab in Somalia. Secondo alcuni testimoni i bombardamenti dell’aviazione di Nairobi non avrebbero colpito alcun campo jihadista, come sostenuto dalle forze armate.
Intanto i familiari continuano ad affluire all’università dove si è consumato il massacro di cento quarant’otto persone.
“Dio ha scelto mia nipote. L’ho sempre appoggiata, le ho sempre dato conforto per i suoi studi. Da lei dipendeva anche il futuro dei suoi fratelli, che vedevano in lei un esempio e uno stimolo”.
“TheStarKenya: Names & photos of students killed in #GarissaAttack #147notjustanumber pic.twitter.com/US6rgmZEFS— TRENDING (TRENDINGKENYA) 6 Aprile 2015
Un attacco rivendicato dalle milizie islamiche somale Al Shabaab che, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbero separato gli studenti cristiani da quelli musulmani, lasci