http://www.pupia.tv - Napoli – 40 persone ritenute affiliate al clan camorristico Cuccaro-Andolfi sono state arrestate, martedì mattina, dagli agenti della squadra mobile e dai carabinieri tra i quartieri di Barra e Ponticelli.
Le accuse contestate sono, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, contrabbando di tabacchi lavorati esteri, introduzione e spendita nello stato di banconote false, estorsione, omicidio, corruzione in atti giudiziari e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.
Incursioni e sparatorie tra la gente anche nel rione popolare “Conocal” di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli, nell'ambito di una faida tra clan sono al centro di un’indagine dei carabinieri. La cosca è storicamente egemone nel rione e attualmente in conflitto con il gruppo De Micco.
Nel corso delle indagini sono stati ‘cristallizzati’ i raid attraverso riprese investigative che documentano le incursioni intimidatorie, gli spari per le strade, la risposta al fuoco delle giovanissime vedette armate e la paura della gente. I reati contestati agli arrestati sono quelli di tentato omicidio, sequestro di persona, porto e detenzione di armi da sparo, aggravati dal metodo mafioso.
Nelle immagini raccolte tra maggio e settembre scorso si vedono con nitidezza i raid a bordo di scooter degli affiliati a una cosca; la gente che corre via impaurita; l'inseguimento delle vedette armate che esplodono colpi contro i rivali appena passati per quella strada in moto; ma anche il passaggio di pistole tra giovanissimi legati a un clan; l'ingresso nel rione di gruppi di fuoco per spedizioni punitive o atti intimidatori in pieno giorno, con spari verso le finestre di abitazioni; il ‘pattugliamento’ armato delle strade. Episodi che accadono ad ogni ora del giorno e della notte, anche mentre vi sono passanti e bambini in strada. I rivali dei D'Amico formano il gruppo dei De Micco, di cui ieri in un'altra operazione sono stati arrestati altri 11 esponenti.
Un clan i cui affiliati sono riconoscibili anche per tatuaggi in diverse parti del corpo in cui spesso si legge ‘Bodo’, nome di un personaggio dei cartoon caro al boss Marco, che con i fratelli Salvatore e Luigi a capo della cosca (i tre sono in carcere, ndr.). Il tatuaggio è una attestazione di fedeltà al capoclan. (24.03.15)