In Libia la battaglia per strappare Sirte ai militanti fedeli all’autoproclamato Stato Islamico si intensifica, mentre sono sempre più numerose le famiglie che fuggono quella che fu la città natale di Gheddafi per dirigersi verso Ovest, a Misurata, dove sono basate le forze fedeli al governo di Tripoli.
Durante le ultime incursioni delle milizie di Misurata una ventina di jihadisti dell’Isis sarebbero stati fatti prigionieri. Combattenti di diverse nazionalità, principalmente tunisini, ma anche egiziani e yemeniti.
Le azioni delle milizie jihadiste si concentrano a loro volta su Misurata e domenica l’esplosione di un’autobomba vicino al quartier generale delle forze impegnate contro l’Isis è stata rivendicata dagli jihadisti.
Intanto secondo fonti libiche diversi operatori sanitari filippini e ucraini sarebbero stati sequestrati a Sirte dai militanti dell’Isis.