220.000 morti su un totale di 23 milioni di abitanti. Basterebbe questa cifra agghiacciante a riassumere la guerra siriana iniziata quattro anni fa. Un conflitto che con il passare del tempo sembra soltanto complicarsi.
Ma resta la speranza che l’orrore possa presto finire per tornare a una seppur difficile normalità. A guardare al futuro sono soprattutto i più piccoli, come Mohammed, un bambino di Aleppo: “Spero di fare del mio meglio nel secondo anno di scuola e spero che mio padre, che è in paradiso, sia fiero di me così come dei miei fratelli che vanno in terza e in quarta”.
Quasi otto milioni gli sfollati all’interno del territorio siriano, come questa donna che ha trovato rifugio alla periferia della capitale Damasco. Sobborghi in cui spesso i civili restano intrappolati. Senza tregue umanitarie, il rischio per loro è di morire di fame: “Spero di tornare a casa e che la gente finalmente capisca e smetta di fare quel che sta facendo. Ho perso la speranza ma ringrazio lo stes