http://www.pupia.tv - Lampedusa - Ventinove profughi sono morti per ipotermia durante un viaggio della speranza attraverso il Canale di Sicilia. Quando sono stati soccorsi sette di loro erano già morti, gli altri sono deceduti per il freddo durante il trasporto sulle motovedette della Guardia costiera. E' accaduto a un centinaio di miglia dall'isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 profughi salvati nel corso della notte. L'intervento era stato chiesto nel primo pomeriggio di ieri al centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, tramite telefono satellitare. Nell'area sono state anche inviate le motovedette CP 302 e la CP 305 da Lampedusa.
Ricerche di un secondo barcone, segnalato dalle autorità spagnole, sarebbero in corso, ma dell'imbarcazione non c'è traccia. I dispersi potrebbero essere ancora molti. Il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo aveva allertato l'elisoccorso per potere trasferire, subito dopo il loro arrivo sull'isola, i profughi più gravi con sintomi di ipotermia. I primi sette cadaveri erano stati caricati sulle motovedette, ma altri 22 profughi, che in un primo tempo erano stati soccorsi in condizioni gravissime, non ce l'hanno fatta a reggere il freddo sulle motovedette della Guardia costiera: "E' terribile - dice Bartolo - tra loro ci sono tanti giovani. Sono tutti bagnati, sono morti di freddo". La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta.
E il medico apre la polemica sui soccorsi e sulla "trasformazione" di Mare Nostrum: "Hanno viaggiato per ore su imbarcazioni che non sono idonee al soccorso delle persone", dice Bartolo. "Parlo da medico e ormai purtroppo da esperto di queste tragedie - ha aggiunto - non è questo il sistema giusto per salvare vite umane. Probabilmente con Mare Nostrum non avremmo avuto questi morti: non è possibile che si vadano a recuperare i migranti a 100-120 miglia da Lampedusa per poi portarli verso la Sicilia in condizioni meteo proibitive. Quel dispositivo consentiva alle navi della Marina di raggiungere questi disperati, prenderli a bordo, metterli al riparo e ristorarli. Ora questo è più difficile".
Una voce critica, la sua, che non resta isolata: "I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. E' la realtà", dice Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, commentando la morte dei profughi. "E' la prova che Triton non è Mare Nostrum - dice ancora il sindaco - Siamo tornati indietro". E annuncia che chiederà "al più presto un incontro al Viminale per sapere come dobbiamo organizzarci in vista dell'arrivo della primavera".
"Orrore al largo di lampedusa. Persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo Mare nostrum", scrive su Twitter la presidente della Camera Laura Boldrini. "Stillicidio, altri morti. L'abbiamo già detto: Triton non è sufficiente. Procedure Sar di Mare Nostrum non esistono più", commenta Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr. (10.02.15)