È salito ad almeno 40 mort,i secondo i media panarabi, il numero di vittime degli scontri in Egitto a latere dalla partita di calcio fra Zamalek e Enppi, al Cairo.
Sembra che molti tifosi, rimasti fuori senza biglietto, abbiano cominciato a premere per entrare e la polizia ha cominciato a sparare ad altezza d’uomo. Ai microfoni di Euronews un ex giocatore del Zamalek racconta la sua indignazione: “Qui stiamo parlando di ragazzini di 15, 16 e 17 anni che sono sfruttati per diventare hooligans. Qualcuno gli insegna a dire che morirebbe per l’al Zamalek o che darebbe il sangue per una squadra. Questo è sbagliato. Siamo tutti connazionali. Non si può morire per una partita di calcio, ma estremismo, povertà e necessità di denaro corrompono alcuni tifosi”.
Al Zamalek è la squadra dell’esercito si crede che ci siano anche motivi politici alla base degli scontri.
Dopo essere stati informati di quello che accadeva fuori, i tifosi hanno dato le spalle al campo, ma la partita è continuat