Uccise il vero "American Sniper" di Eastwood. Il processo alle porte

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Mentre dietro le transenne che bloccano l’accesso al tribunale verrà giudicato il suo presunto assassino, la storia di Chris Kyle è sugli schermi di tutto il mondo. Parte a Erath County, in Texas, la selezione dei giurati per il processo sulla tragica fine dell’“American Sniper”, portato al cinema da Clint Eastwood.

Alla sbarra Eddie Ray Routh, veterano dell’Iraq, uscito dalla guerra con postumi che l’avevano costretto a un ricovero in una struttura psichiatrica.

Ad accusarlo dell’uccisione de celebre cecchino e di un suo amico la stessa sorella dell’uomo, che in una telefonata alla polizia aveva detto di aver raccolto la confessione del fratello.

Il duplice omicidio è avvenuto nel febbraio 2013 in un poligono di tiro non lontano da Dallas, dove era andato a sparare insieme a Kyle e al suo amico.

A ispirare Eastwood è stata l’autobiografia, in cui il militare – sullo schermo con il volto di Bradley Cooper – racconta le gesta che gli valsero il biglietto da visita di più letal

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