“Siamo tutti Muath al Kasasbeh”: con questi e altri slogan in migliaia hanno invaso le strade di Amman. Un lungo corteo per condannare la brutale uccisione del pilota bruciato vivo dall’Isil. Il popolo giordano ha dato così prova di appoggiare la battaglia contro gli jihadisti del re Abdullah. Ha sfilato anche la regina Rania che già in passato aveva invitato il mondo arabo ‘‘a rompere il silenzio che rende complici’‘.
‘‘È molto importante dire con forza, in quanto cristiano che convive in Giordania con i fratelli musulmani, che gli atti commessi in nome di una religione, non solo l’Islam, non corrispondono alle cose in cui crediamo”, dice un dimostrante.
La Giordania ha dichiarato guerra all’Isil. La televisione di stato ha diffuso video con i piloti che si preparano agli attacchi. Alcuni scrivono brevi citazioni del Corano sui missili. Una di queste recita: ‘‘Non pensare che Dio non sappia quello che sta facendo l’oppressore’‘.
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