Con il quantitative easing lanciato giovedì, la Banca centrale europea di Mario Draghi punta a risollevare l’inflazione, ma anche ad aiutare l’economia reale.
In sostanza, la Bce si mette ad acquistare in modo massiccio titoli di Stato. Non direttamente dagli Stati, poiché è vietato dallo statuto, ma sul mercato secondario. L’effetto immediato è un aumento dei prezzi dei titoli, che si accompagna a un crollo dei rendimenti.
Il dovere dell’Istituto di Francoforte è garantire la stabilità dei prezzi. L’immissione di liquidità nel sistema fa scendere il costo del denaro e stimola un incremento dei prezzi. Oggi lo scenario più pericoloso per l’eurozona è la deflazione e la manovra della Bce punta proprio a scongiurare questo rischio.
Comprando i bond governativi che attualmente abbondano nei portafogli degli istituti di credito della zona euro, l’Eurotower intende stimolare le banche ad allargare i prestiti concessi alle famiglie e alle imprese. Esattamente ciò che è mancato dopo la