Cinquantamila posti di lavoro in Europa e quattrocentomila auto private in meno a congestionare il traffico. La promessa non arriva da un politico, bensì da Travis Kalanick, il numero uno di Uber. Per l’app specializzata nella fornitura di vetture con autista il 2015 sarà l’anno della pace con le autorità del Vecchio Continente.
Un auspicio comprensibile, considerato che l’azienda di San Francisco si trova oggi sotto il fuoco incrociato di municipalità e tassisti in svariati Paesi. Le ultime a bandire il servizio sono state Madrid, Bangkok e Nuova Dehli. Kalanick, parlando da Monaco, ha chiesto regole che favoriscano concorrenza e servizi a buon mercato.