Il lungo incubo della Francia

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Sono le 11:30 del 7 gennaio quando, a Parigi, al numero 10 di rue Nicolas Appert, si consuma questa atrocità. Due uomini incappucciati, pensantemente armati, danno il colpo di grazia a un poliziotto ferito.

Agiscono a sangue freddo, lo stesso con cui hanno ucciso, poco prima, 11 persone, otto dipendenti di Charlie Hebdo, inclusi i principali vignettisti, gli agenti della scorta del direttore del settimanale satirico e uno dei lavoratori dello stabile.

I due uomini riescono a fuggire nonostante uno scontro a fuoco con la polizia. La loro auto viene ritrovata poco dopo, nella capitale francese, alle 14.30. All’interno c‘è una carta d’identità che permette di identificare i fuggitivi, sono due fratelli.

Chérif Kouachi, 32 anni, e Saïd Kouachi, 34, nati a Parigi da genitori algerini.Il primo è un jihadista già condannato nel 2008.

Il piano antiterrorismo francese, il Vigipirate, viene innalzato al massimo livello, quello di allerta attentati. Le ricerche si estendono da Strasburgo

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