Il terzo uomo, l’unica donna. Amedi Coulibaly, avrebbe compiuto 33 anni a febbraio, è considerato colui che ha sparato sui vigili di Montrouge l’8 gennaio ed è colui che ha trovato la morte in un supermercato ebraico, nell’est di Parigi, chiedendo di liberare i fratelli Kouachi, in cambio della vita delle persone che aveva preso in ostaggio.
Tra lui e Cherif, ritenuto assieme al fratello autore della strage alla redazione di Charlie Hebdo, un legame che porta all’estremista Djamel Beghal, del quale entrambi sono considerati discepoli.
La sua compagna è Hayat Boumeddine, 26 anni. La donna che lo ha atteso anche all’uscita dal carcere, al quale Coulibaly era stato condannato nel 2013 per aver tentato di organizzare la fuga di un altro terrorista: Smain Ait Belkacem, condannato nel 2002 all’ergastolo per il suo coinvolgimento nell’attentato allla ferrovia Rer, il 17 ottobre 1995, quando una bomba esplose tra le stazioni Musée d’Orsay e Saint Michel.
Anche qui si incrocia la strada d