Gli scontri a fuoco degli ultimi giorni nella contesa regione del Kashmir hanno costretto migliaia di indiani ad abbandonare le proprie abitazioni. Islamabad e New Delhi si rimpallano la responsabilità delle ostilità in cui in una settimana hanno perso la vita dieci tra civili e soldati di entrambi i Paesi.
La tensione tra India e Pakistan è salita dopo che il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha deciso lo scorso agosto di cancellare dall’agenda i colloqui di pace con Islamabad.
Da ottobre gli scontri al confine sono incessanti come racconta l’abitante di un piccolo villaggio del Jammu & Kashmir, alla frontiera comune:“Ci sono molti bombardamenti. Non ne conosciamo la ragione. La responsabilità è sia del governo che dell’esercito, nessuno ci sta aiutando. Ogni volta che c‘è un raduno, iniziano gli attacchi’‘.
Le violenze sono scoppiate in vista dell’imminente visita in India del segretario di Stato americano John Kerry. A New Delhi è atteso anche il presidente Barack Obama, invitato in occasione delle celebrazioni indiane del ‘‘Giorno della Repubblica’‘ che cade il 26 gennaio.