Continua a bruciare il sud dell’Australia, come non succedeva da 30 anni. Sono più di 2.000 i pompieri mobilitati nelle squadre di soccorso al lavoro con oltre 100 mezzi e 14 aerei. Oltre 11.000 gli ettari bruciati. 12 case sono già andate distrutte e i soccorritori temono che la stessa sorte toccherà presto ad almeno altre 20 abitazioni. Le fiamme minacciano anche la città di Adelaide. Il fuoco, alimentato dal forte vento è diretto verso nord-est e l’obiettivo è di contenerlo entro mercoledì, quando è prevista una nuova ondata di caldo.
La gente è disperata, molti hanno perso tutto. “Voglio solo andare a casa e cercare di difenderla”. “E’ un incubo”.
“Non ci permettono di tornare a salvare le nostre case purtroppo”. “La mia casa stava già bruciando. Ho chiesto di lasciarla bruciare ma di salvare i miei animali. E così è andata”, ha spiegato Jo Morris, che si prende cura di animali abbandonati.
Con temperature superiori ai 30 gradi, i pompieri stanno fronteggiando un’emergenza pari a quella del drammatico mercoldì delle ceneri del 1983 quando morirono oltre 70 persone.