L’euro affonda o tornerà a galla? Al momento la moneta unica resta debole rispetto al dollaro e viene scambiata a 1,2014, il valore più basso da quattro anni e mezzo a questa parte.
I mercati valutari sembrano in attesa della prossima riunione della Banca Centrale Europea e di una decisione di Mario Draghi sul quantitative easing.
Provvedimento che sembra ormai improcrastinabile perché la minaccia della deflazione e l’inefficacia delle misure adottate in precedenza non lasciano scelta.
L’appuntamento è per il prossimo 22 gennaio a Francoforte: solo allora si saprà se Draghi sarà riuscito a convincere Jens Weidmann, presidente della Deutsche Bundesbank a non opporsi all’iniezione
di denaro tramite l’acquisto dalle banche centrali di azioni o titoli, anche tossici.
In un’intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt, Draghi ha ribadito che i prezzi in caduta possono mettere a rischio la stabilità della zona euro e che la BCE è pronta a nuove misure. Berlino permettendo.