http://www.pupia.tv - Napoli. "Un progetto per il Sud che partirà dallo sviluppo, dalla crescita e dall'utilizzo dei fondi, attraverso un lavoro comune tra la segreteria nazionale e le regioni del Mezzogiorno, che sarà coordinato da Lina Lucci, segretario della Cisl Campania". L'annuncio arriva da Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a Napoli per un incontro del sindacato.
"Dobbiamo diventare propositivi ed essere vigili, innanzitutto nella gestione dei fondi europei - ha affermato - Da oggi al 2020 ci saranno circa 70 miliardi di fondi europei certi e sicuri da utilizzare". "Per fare questo non possiamo continuare a essere un Paese in cui, soprattutto al Sud - ha aggiunto - chi deve programmare e chi deve attuare i progetti per gestire questi fondi, ogni anno non è in grado di farlo e i fondi tornano all'Europa".
"Attraverso questi aspetti - ha concluso - crediamo davvero che il Sud possa ripartire e con il Mezzogiorno l'intero Paese".
A Lina Lucci, il sindacato ha affidato il coordinamento del progetto sperimentale per il Mezzogiorno da parte della Cisl nazionale. Allora "centrodestra e centrosinistra diano una mano ai soggetti attuatori per la spesa dei fondi europei, invece di cercare un nemico da abbattere", è stato subito l'appello proprio di Lina Lucci, alla classe politica regionale che ha invitato "a lavorare pancia a terra insieme con noi". "Proviamo a spingere la spesa - dice - perchè abbiamo da spendere entro il 2015 circa 2 miliardi di euro". "Se non lavoriamo a tempo pieno - ha sottolineato - restituiremo all'Europa almeno 1 miliardo e mezzo".
Una iniziativa, quella della Cisl, che fotografa una realtà che ha bisogno di crescita e sviluppo. Per far ripartire l'Italia, data questa crisi profondamente strutturale, serve un Piano di intervento con un'ottica molto diversa da quella che continua ad essere perseguita negli ultimi anni. E' la proposta del presidente dello Svimez, Adriano Giannola, intervenendo ai lavori della giornata "Verso sud", con il ministro Lanzetta e presidenti e assessori delle Regioni del Mezzogiorno. "Non bisogna parlare di tornare alla crescita bensì fare politiche di sviluppo", ha ammonito Giannola, secondo il quale le politiche di sviluppo devono "tornare al centro, come fu negli anni 50 e 60. Il problema non è mettere soldi in tasca alla gente per consumare, ma sono gli investimenti".
Altro punto importante, per il numero uno dello Svimez, è la creazione di una strategia euromediterranea che abbia contenuti. Italia, Grecia, Spagna, sono il fronte sud - ha osservato Giannola - di un'Europa che si sta sgretolando, con un fronte nord che si sta irrobustendo. Infine, il presidente Svimez ha ammonito a stare attenti a creare macroregioni, "che sarebbero inattuabili. Giusto invece il coordinamento tra Regioni, superando il regionalismo astratto e ghettizzante e realizzando una leale collaborazione". (18.12.14)