Vicina al collasso. Così fonti bene informate definiscono l’industria petrolifera britannica nel Mare del Nord.
Con il prezzo del greggio sotto i 60 dollari al barile, dicono, praticamente nessun progetto di estrazione nell’area riuscirà a produrre profitti. Nel silenzio generale, dunque, molte compagnie hanno già cominciato a tagliare i costi per conservare un margine di redditività.
E come sempre, i primi a rimetterci sono i lavoratori: oltre alla chiusura di numerosi progetti nel settore si registra un’emorragia di personale, per la più parte subappaltatori i cui contratti non vengono rinnovati.