Sanzioni e petrolio, Mosca rivede le previsioni economiche: recessione nel 2015

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L’economia russa soffre e per il Cremlino è venuto il momento di fare i conti con la realtà.

Non bastasse l’effetto depressivo delle sanzioni volute dall’Occidente per il ruolo di Mosca nella crisi ucraina, a dare il colpo di grazia sono stati i prezzi del petrolio in caduta libera.

Altro che 100 dollari al barile come messo in conto dall’ultimo bilancio statale: lunedì gli indici di riferimento hanno toccato i minimi da 5 anni, sotto i 70 dollari, provocando un crollo di oltre il 7% del rublo russo.

La timida risalita vista questo martedì è stata subito soffocata dal ministero dell’Economia di Mosca: per il 2015 la nuova previsione è quella di una decisa contrazione del Prodotto interno lordo, lo 0,8%.

Revisione all’insegna del realismo anche per il prezzo medio del greggio previsto, 80 dollari al barile, mentre la valuta russa dovrebbe scambiare intorno ai 49 rubli per un dollaro.

Gli analisti, però, avvertono: la moneta non ha ancora toccato il fondo del barile.

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