Basta a South Stream: è la risposta di Putin alle sanzioni europee

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Mosca rinuncia, almeno per ora, al gasdotto South Stream, un progetto da 16 miliardi di euro di cui si parla dal 2006. Il Presidente russo, al termine dell’incontro con l’omologo turco ad Ankara, ha definito l’atteggiamento della Commissione “controproducente”, riferendosi alle sanzioni imposte per la crisi ucraina. Facendo intendere la volontà di rafforzare mercati alternativi, annuncia un aumento delle forniture alla Turchia di 3 miliardi di metri cubici.

“L’Europa non avrà quei volumi di gas, almeno dalla Russia. Non è nell’interesse dell’Europa e danneggia le nostre relazioni. Ma questa è la decisione dei nostri amici europei. Alla fine dei conti sono dei consumatori”.

La Turchia, di concreto, ha ottenuto uno “sconto” del 6% dall’anno prossimo sul prezzo del gas. L’incontro tra Putin ed Erdogan non ha toccato solo tematiche commerciali, ma anche politiche. Il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan:

“Abbiamo discusso in dettaglio dei Tàtari di Crimea. Sulla quesitone Putin ha detto di avere un approccio positvo e intende garantire loro i massimi diritti, diritti mai avuti finora”.

Nonostante le frizioni tra Russia e Turchia su questioni politiche di primo piano come Ucraina e Siria, i due paesi mantengono solide relazioni economiche. Gli scambi bilaterali hanno superato i 32 miliardi di dollari nel 2013 e l’obiettivo annunciato durante la riunione di cooperazione bilaterale, è di raggiungere i 100 miliardi entro il 2023.

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