Usa, legali della famiglia Brown contro Gran Jury: processo ingiusto

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Una “decisione ingiusta, che ci spezza il cuore ma che non ci fermerà”. Così, dopo la notte di violenze a Ferguson, Missouri, l’avvocato della famiglia Brown ha reagito alla notizia della mancata incriminazione dell’agente che lo scorso 9 agosto uccise il 18enne di colore Michael.

Per il Gran Jury, composto da 9 giudici bianchi e tre afroamericani, non ci sono le prove sufficenti.

“Abbiamo visto quello che è stato presentato e abbiamo constatato quanto questo procedimento sia stato ingiusto – ha detto il legale Benjamin Crump – Ci opponiamo pubblicamente e a voce alta. In nome della famiglia di Michael Brown, diciamo che l’intero processo è da buttare. E’ il processo che andrebbe incriminato”.

I legali e la famiglia del 18enne ucciso vogliono che da questa vicenda scaturisca l’impulso a varare un nuovo corpus di leggi per tutelare i cittadini, specie le minoranze, dagli abusi della polizia. Tra le novità proposte, l’obbligo per gli agenti di portare una videocamera sulla divisa.

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