Proteste e arresti alla festa di Zwarte Piet, l'aiutate nero di San Nicola

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Un’antica consuetudine che si colora di razzismo. È quella di Zwarte Piet, “Pietro il nero”, aiutante di Sinterklaas (Santa Claus), la nordica figura dalla quale è nato il “moderno” Babbo Natale, presente nella tradizione dei Paesi Bassi e in molte altre.

Nella città di Gouda, 60 persone sono arrestate sabato per il disturbo arrecato alla festa che inaugura, a metà novembre, il periodo di festa che culmina con la distribuzione dei doni nel giorno di San Nicola, il 5 dicembre.

“Sono contro Zwarte Piet. Contro queste facce nere. Questo è tutto: niente facce nere” dice una manifestante.

“Noi – gli fa eco un altro – siamo discendenti di schiavi, che sono stati sfruttati dagli olandesi. Per questo non vogliamo più che 300 persone con facce nere, agghindate come schiavi accompagnino Sinterklaas”.

Mentre una giovane spettatrice della festa folkloristica ha replicato lamentandosi di “tutta questa gente che ha problemi con Zwarte Piet. È la nostra tradizione. Voi avete le vostre tradizioni, perché noi non dovremmo?”

C‘è qualcuno che attribuisce origine diversa al personaggio, per esempio quella di spazzacamino, italiano, che deve il suo colore alla fuliggine. Ma non convince gli oppositori di Zwarte Piet.

Le proteste sono andate aumentando negli ultimi anni. Tanto che quest’anno l’amministrazione comunale di Gouda ha effettuato un tentativo, in realtà un po’ maldestro, di sopire le polemiche, affiancando ai ‘black Petes’ dei ‘cheese Petes’, con le facce dipinte di giallo. In omaggio alla più nota esportazione della città: l’omonimo formaggio.

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