http://www.pupia.tv - Napoli. La storia è nota. Nel settembre 2013 la Nato ha lasciato il complesso Gil Costanzo Ciano di Bagnoli, di proprietà della Fbnai - Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’Infanzia e ciò ha creato ha dato l’avvio ad una crisi della Fbnai con ripercussioni sulle politiche sociali di tutta a Campania. La storia è nota, ma è bene ricapitolarla.
Negli anni ’30 del Novecento il Banco di Napoli, in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua fondazione, decise di istituire l'Istituto per i Figli del Popolo – Fondazione Banco di Napoli, oggi Fondazione Banco di Napoli per l'Assistenza all'Infanzia (Ente Morale con legge n. 283 del 30 Gennaio 1939), concependo un moderno centro per l’accoglienza e la formazione dei bambini svantaggiati di Napoli, il Collegio della Gioventù Italiana del Littorio “Costanzo Ciano”, nella contrada San Laise a Bagnoli. Con la II Guerra Mondiale l’area fu occupata dalle truppe tedesche, poi da quelle alleate e, infine, vi si installò il quartier generale della Nato per l’Europa del Sud, trasferitosi nel 2013 presso una nuova struttura realizzata a Lago Patria. L’area, che si estende su una superficie totale di circa 211.000 metri quadrati dei quali circa 56.000 coperti (circa 50 edifici), è vincolata al Piano Regolatore ed è in parte protetta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli. Quindi, delle politiche sociali in Campania.
La Fbnai tentò in passato di cercare degli investitori che affittassero il complesso di Bangoli, dato che proprio da questo derivava il 70% del bilancio della stessa Fondazione. Inoltre, da molti anni, la FBNAI è retta da un commissario di nomina regionale, attualmente il prof. Sergio Sciarelli. È di questi giorni anche la notizia che la FBNAI, passata da IPAB a carattere regionale (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza) ad Azienda pubblica di servizi per l’assistenza all’infanzia, sta modificando per l’ennesima volta il suo statuto.
Proprio la Regione Ca