Filippine: un anno dopo Haiyan, Paese ancora in ginocchio. Commozione e proteste.

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A distanza di un anno dal passaggio nelle Filippine del tifone Haiyan, la città più colpita, Tacloban, ha ricordato le oltre 7mila vittime della tragedia. In migliaia con palloncini e candele accese, hanno partecipato alla commemorazione, una Messa sullo spiazzo sotto cui si trova la fossa comune dove sono sepolte le salme, circa 3mila, le uniche che è stato possibile recuperare. Centinaia di altre persone infatti mancano ancora all’appello. A Tacloban si sono registrate anche proteste per le presunte inadempienze del governo.
“ Chiediamo giustizia per la negligenza criminale del nostro presidente e del suo governo. Vogliamo che si dimetta”, dice questa manifestante. Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere nuove case e posti di lavoro, accusando il governo di aver deviato i fondi per la ricostruzione. Ancora oggi, a un anno esatto di distanza dalla tragedia che interessò 44 provincie filippine, 4 milioni di persone sono senza dimora. Il governo stima in quasi 3,5 miliardi di euro la somma necessaria per la ricostruzione delle comunità colpite. Venerdì il presidente Aquino ha presentato il progetto per la costruzione di 200mila nuove case e ha difeso il suo operato.

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