UE condanna Israele per nuovi insediamenti coloni

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Israele andrà avanti con gli insediamenti dei coloni a Gerusalemme Est e costruirà altre 1000 case.

L’annuncio è arrivato come benzina sul fuoco nell’area che, da giorni, è teatro di violenti scontri fra palestinesi e forze di sicurezza israeliane.

L’Unione Europea ha chiesto la “revoca urgente della decisione”, giudicata “inopportuna”.

Ma le parole di Benyamin Netanyahu in parlamento non hanno lasciato dubbi sulla fermezza della sua linea: “Israele ha il pieno diritto di costruire nei rioni ebraici di Gerusalemme. Gli inglesi costruiscono a Londra, i francesi a Parigi, noi a Gerusalemme”, ha dichiarato.

Il Premier deve tuttavia fare i conti anche con l’opposizione in casa, da parte dei suoi alleati. Yair Lapid, ministro delle Finanze e capo del partito centrista Yesh Atid non fa mistero delle sue perplessità: “Non è il momento di accelerare sullo sviluppo delle colonie mentre è in corso una crisi con gli Stati Uniti e col mondo”, ha affermato.

Per rispondere simbolicamente all’annuncio di Israele, il Primo ministro palestinese Rami Hamdallah è andato a pregare sulla Spianata delle Moschee e ha dichiarato: “Gerusalemme sarà l’eterna capitale della Palestina”.

Ha poi invocato “una protezione immediata della comunità internazionale e dell’Onu su Gerusalemme, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza”. E ha aggiunto: “Diciamo ad Israele che 48 anni di occupazione sono abbastanza”.

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