Nepal, bufera di neve: il meteo avverso rallenta i soccorsi

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È corsa contro il tempo dei soccorsi in Nepal che con gli elicotteri militari perlustrano le alte cime del massiccio montuoso dell’Annapurna. Sono 43 i morti della bufera di neve di martedì scorso in questa parte della catena dell’Himalaya, il più grave incidente di questo tipo nella storia del Nepal. Il meteo avverso rende complicate le operazioni di recupero:

“Sul terreno la situazione è buona, sono fondamentalmente le condizioni climatiche e lo spessore della neve a ostacolare gli spostamenti. Il meteo è migliorato da ieri, ma se la neve ha smesso di cadere, continua a soffiare un vento molto forte. Fino a quando il vento sarà cosi violento, le operazioni di soccorso con gli elicotteri saranno molto difficili,’‘ ha dichiarato Niranjan Shrestha, portavoce dell’esercito nepalese.

Questo video amatoriale, girato da un sopravvissuto britannico, mostra il momento in cui la tempesta di neve si è abbattuta sul sul passo ‘‘Thorung La’‘, il più alto di tutto il gruppo di montagne: ‘’‘Il vento era cosi tagliente che ci impediva di vedere’‘, ha raccontato il superstite, Paul Sherridan .

Anche Roey Patael è scampato alla tragedia, insieme ad altri 45 israeliani. È atterrato a Tel Aviv dove ricostruisce quei momenti: “Ho passato due notti fuori dal campo, una di queste sono stato completamente sommerso dalla neve per 16 ore circa. Un’altra notte l’ho passata nel campo, ma all’aperto, senza essere ricoperto dalle neve, fino a quando sono venuti a prendermi i soccorsi.’‘

Sono 370 le persone tratte in salvo, diverse sono state ricoverate d’urgenza all’ospedale di Kathmandu e hanno riportato gravi lesioni da congelamento agli arti. Si continua a sperare per gli altri dispersi, sarebbero almeno una quarantina.

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