Il capo del governo di Hong Kong ci ripensa e apre al dialogo con gli studenti, che invocano le sue dimissioni e un vero suffragio universale.
Un primo incontro era stato annullato una settimana fa per volontà dell’esecutivo. Ma la nuova offerta, che segue due giorni di violenti scontri tra manifestanti e polizia, punta chiaramente a stemperare la tensione in questa provincia cinese a statuto speciale.
Durante una conferenza stampa, il capo del governo Leung Cheun-ying ha detto che la cosa “più costruttiva” che possa proporre agli studenti è di “ascoltarli per capire che cosa si possa fare, nel quadro della decisione presa dal Comitato dirigente del Congresso nazionale del popolo”. “Le autorità centrali cinesi – ha poi precisato – hanno detto chiaramente che non cambieranno la decisione presa lo scorso 31 di agosto”.
La brutalità dell’intervento della polizia nel quartiere di Admiralty ha creato un’ondata di indignazione che sembra preludere all’apertura di un’inchiesta.
Un militante, che sarebbe stato picchiato dagli agenti mentre era a terra, ha annunciato azioni legali.