Per la terza giornata consecutiva, Baghdad conta le vittime di un attentato dell’Isil. Un kamikaze alla guida di un’auto carica di esplosivo si è fatto saltare in aria in un quartiere sciita della capitale irachena, uccidendo un deputato e altre 24 persone. Le vittime della campagna lanciata dagli jihadisti sono almeno 77 da domenica.
Con la conquista di Hit e diverse altre località nella provincia di Anbar, l’autoproclamato Stato Islamico è ormai a pochi chilometri da Baghdad. Una posizione da cui può minacciare un assalto frontale contro il già debole esercito iracheno.
Agli Stati Uniti non resta che riconoscere come, nonostante i raid aerei, gli jihadisti abbiano guadagnato terreno.
“Siamo concentrati sui combattimenti in corso nella provincia di Anbar”, ha affermato il presidente Obama parlando ai membri della coalizione internazionale impegnata in Siria e in Iraq. Si è quindi detto “seriamente preoccupato” per Kobane e ha assicurato che i raid aerei continueranno su entrambi i fronti.
A Kobane, la città siriana vicino al confine con la Turchia, i caccia della coalizione hanno intensificato i bombardamenti contro le posizioni dell’Isil, ridando un po’ di respiro ai curdi. Ma la partita è ancora tutta da giocare.