Messico, paura per studenti scomparsi dopo scoperta di fosse comuni

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Sgomento nello Stato messicano di Guerrero, dove la scoperta di alcune fosse comuni fa temere per la sorte di 43 studenti, scomparsi da una settimana dopo violenti scontri con la polizia.

Le autorità hanno sigillato il perimetro, in una zona collinare vicino a Iguala, duecento chilometri a sud di Città del Messico, vietando l’accesso ai media.

Juan Lopez Villanueva, rappresentante della Commissione nazionale per i diritti umani, dice di aver visto le fossi comuni solo da lontano, per non interferire con il lavoro degli agenti. “Abbiamo garantito la nostra collaborazione – ha detto – il luogo del ritrovamento si trova a due chilometri ed è difficilmente accessibile”.

I resti umani rinvenuti sono stati inviati al centro di medicina legale che dovrà accertare l’identità delle vittime e le cause dei decessi. L’inchiesta è stata affidata alla polizia federale, chiamata anche a coordinare le ricerche degli studenti scomparsi.

Tomas Zeron, capo dell’unità di indagini criminali del procuratore generale, assicura che il caso, che definisce “indegno” non resterà impunito.

Una trentina di persone sono state arrestate per le violenze all’origine della scomparsa degli studenti: tra queste anche due poliziotti, accusati per l’omicidio di due ragazzi durante gli scontri. La polizia è al centro delle polemiche per aver ecceduto nell’uso della forza.

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