Radovan Karadzic si è proclamato non colpevole, nell’autodifesa davanti al Tribunale penale per i crimini nella ex Yugoslavia.
L’ex leader dei serbi di Bosnia, per il quale la pubblica accusa ha chiesto una condanna all’ergastolo, deve rispondere di undici capi d’imputazione, tra cui genocidio e crimini di guerra, oltre che del massacro di 8000 musulmani a Srebrenica.
Intervenendo come avvocato di se stesso nel processo in corso a l’Aja da quattro anni, Karadzic ha ripetuto di non riconoscere l’autorità della Corte, bollata come strumento di parte nelle mani della Nato.
Karadzic, oggi sessantanovenne, ha detto di sentire tuttavia la responsabilità morale per i crimini commessi durante la guerra in Bosnia. Un conflitto che tra il 1992 e il 1995 ha causato oltre centomila vittime.