A Hong Kong migliaia di studenti, insegnanti, parlamentari e attivisti si preparano a disertare le lezioni per una settimana, per protestare contro la decisione di non consentire elezioni democratiche nell’ex colonia britannica da parte di Pechino.
Pechino ha concesso alla regione, recuperata nel 1997, l’elezione diretta del proprio governatore già dal 2017, ma imposto una preselezione dei candidati da parte di un comitato legato al governo centrale.
La riforma deve ottenere l’approvazione dei due terzi del Parlamento di Hong Kong per entrare in vigore e attualmente almeno 25 membri su 70 hanno dichiarato voto contrario.
La manifestazione, organizzata dal movimento Federation of Students and Scholarism, intende sostenere tale scelta.
Se il testo venisse rifiutato, Pechino ha annunciato che il prossimo governatore sarà nominato sotto le attuali disposizioni e quindi senza la partecipazione di milioni di elettori.