Al Consiglio di sicurezza dell’Onu è di scena la lotta contro lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante.
Gli Stati uniti stanno costruendo una coalizione e rinnovano gli appelli a un invitato inaspettato, Teheran:
“Ogni nazione ha un ruolo da giocare, compreso l’Iran, il cui ministro degli esteri è seduto qui fra noi – ha detto il Segretario di stato John Kerry – L’Isil è una minaccia per tutti e siamo impegnati a collaborare con il nuovo governo iracheno e altri paesi per sconfiggerlo”.
La settimana scorsa, prima del vertice di Parigi sull’Iraq, Kerry aveva detto esattamente il contrario, ossia che era meglio non invitare l’Iran.
Un modo per nascondere, secondo le autorità iraniane, il fatto che gli ayatollah avevano già rifiutato di partecipare.
Per ora i più attivi, oltre agli americani, sono i francesi, che hanno già condotto bombardamenti.
Il ministro degli esteri Laurent Fabius ha dichiarato:
“Nei prossimi giorni, senza inviare truppe sul campo, continueremo i nostri sforzi in coordinamento con tutti coloro che sono decisi a collaborare con le forze irachene e i peshmerga curdi”.
Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha firmato il progetto di legge per finanziare la lotta contro l’Isil in Siria.
La proposta del regime di Damasco di partecipare agli sforzi contro lo Stato islamico è stata respinta.