Aerei e interventi armati mirati. È la strategia di Obama contro l'ISIL

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Nella lotta contro lo Stato islamico gli Stati Uniti valuteranno gli interventi militari “caso per caso”. Una formula vaga, usata dallo stesso Barcak Obama, in risposta ai generali che hanno consigliato l’invio di soldati nella regione. Non ci saranno truppe di terra ma il presidente statunitense lascia aperta la porta a diverse possibilità.

“Useremo la nostra aviazione – ha detto Obama – Addestreremo ed equipaggeremo i nostri partner. Saremo pronti a consigliarli e sostenerli. Siamo a capo di una vasta coalizione di paesi impegnati in questa lotta. Non si tratta di uno scontro tra l’America elo Stato islamico. È la popolazione dell’intera regione che vuole combattere la brutalità dell’Isil”.

Nel suo intervento nella base militare di Tampa, in Florida, Obama ha ribadito fermezza assoluta contro gli jihadisti:

“State certi che vi prenderemo ovunque siate. Se l’America è minacciata sappiate che non troverete un rifugio sicuro. Alla fine vi staneremo”.

Tra Siria e Iraq sarebbero almeno dai 20 ai 30 mila i miliziani dello Stato Islamico. Ma i numeri potrebbero crescere rapidamente. Attraverso una propaganda sofisticata gli jihadisti stanno reclutando nuovi adepti, soprattutto in Siria. A sostenerli il milione di dollari al giorno provenienti dalla vendita di petrolio e le somme raccolte dai riscatti per gli ostaggi.

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