Il trattato di associazione tra Kiev e Unione Europea lascia aperte molte incognite.
Soprattutto perché nel braccio di ferro con la Russia, Mosca è riuscita a spuntare un rinvio al 2016 dell’accordo.
Per Kiev una sorta di sconfitta, sottolinea un parlamentare dell’opposizione, Hryhoriy Nemyria del partito Batkivshchina:
“Ora purtroppo abbiamo creato un precedente. La Russia ha ottenuto un potere di veto de facto o in qualche modo una sorta di potere sulla sovranità politica estera ucraina. E noi abbiamo concesso di posticipare l’avvio di riforme su larga scala di cui abbiamo molto bisogno”.
Oltre a creare nuove frizioni, da un certo punto di vista Mosca rischia di influenzare ancora per molto la vicina Ucraina. Non solo a livello economico, precisa Peter Bobrinsky, direttore di Dragon Capital una delle più grandi banche del paese,
“Il ritardo nell’applicazione dell’accordo riguarderà le tariffe doganali o toccherà l’insieme delle normative europee, decisive per la regolamentazione dell’economia ucraina? Se sarà coinvolto anche questo aspetto, a mio parere, si rischia di pregiudicare gli sforzi dell’Ucraina per avvicinarsi all’Unione Europea”.
Nel frattempo Kiev sembra decisa nel voler approntare proseguire un pacchetto di riforme che riguardano l’accordo di associazione.
Ma il cammino potrebbe presentare molti ostacoli.
“Questo ritardo potrebbe permettere a chi è contro l’accordo di associazione di far tornare l’Ucraina sui suoi passi e avvicinarla ad un altro blocco commerciale, quello dell’unione doganale. Sergio Cantone, euronews, Kiev”.