“Impressionato” dalle riforme preannunciate dal neo-premier iracheno haider al-Abadi: John Kerry ha espresso così il suo appoggio al nuovo governo, nel corso della sua visita-lampo in Iraq.
Il Segretario di Stato americano ha effettuato uno scalo non preannunciato, nel corso del suo viaggio verso Gedda, in Arabia Saudita, dove assisterà al vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, nel tentativo di allargare la coalizione internazionale contro lo Stato Islamico.
Un appello alla comunità internazionale l’ha lanciato anche il neo-premier iracheno, ma gli occhi sono puntati in queste ore soprattutto su Washington, dove è atteso il discorso televisivo di Barack Obama che spiegherà alla nazione i motivi del nuovo impegno iracheno.
Gli Stati uniti intervengono dando appoggio aereo all’esercito iracheno e alle forze curde contro i miliziani
dello Stato Islamico, nell’Iraq settentrionale. Per gli USA come per gli alleati europei, Italia inclusa, si tratta di ampliare la cooperazione in termini di appoggio logistico, armamenti, ma anche lotta finanziaria e d’intelligence contro l’ISIS, per bloccarne le fonti di finanziamento e di reclutamento.
Intanto, proprio nelle ore in cui arrivava a Baghdad John Kerry, si verificava un triplice attentato in un quartiere sciita di Baghdad: tre autobomba causavano la morte di almeno quindici persone.