La presenza di truppe straniere in Ucraina Orientale è massiccia. Lo ha confermato il presidente ucraino Petro Poroshenko, che a Bruxelles al vertice europeo ha chiesto
con un appello accorato aiuto per fermare quella che ha definito un’aggressione.
L’Ucraina si attende contro Mosca una “risposta appropriata” da parte dei vertici europei per fermare l’offensiva lanciata nell’est del paese.
“Dal 27 agosto la situazione è peggiorata – ha detto il presidente Poroshenko – con migliaia di truppe straniere e centinaia di carri armati sempre stranieri presenti sul territorio ucraino. È a rischio non solo la pace e la stabilità dell’Ucraina, ma di tutta l’Europa”.
Nella regione intanto infuriano i combattimenti. Nel pressi di Luhansk, le forze ucraine hanno dovuto abbandonare due villaggi dopo gli scontri con le milizie pro russe. A Mariupol, considerato punto strategico per l’accesso alla Crimea, i militari fedeli a Kiev stanno rafforzando la difesa del porto.
Anche la città di Donetsk è reduce da un attacco. Un bombardamento d’artiglieria che ha colpito la stazione centrale e un paio di edifici.
“Stamani siamo venuti a raccogliere quello che era rimasto – dice una negoziante – Per fortuna ci hanno lasciato qualcosa. Alcune persone qui hanno perso tutto”
Nell’ Ucraina orientale vi vive nella paura. La guerra rischia di aver un ulteriore escalation se sarà confermata la presenza, come sostiene Londra di altri 20 mila soldati pronti ad intervenire al confine russo.