Si è conclusa giovedì la prima fase di una articolata e complessa attività d’indagine nata su iniziativa della Polizia Stradale di Rimini. Gli Agenti della Polstrada hanno scoperto 30 patenti di guida rumene false che venivano presentate agli Uffici della Motorizzazione Civile di Rimini per essere convertite o riconosciute. Il meccanismo, semplice ma ingegnoso, permetteva di ottenere patenti di guida italiane originali, in cambio di false patente di guida romene, attraverso la conversione od il riconoscimento dei falsi documenti.
Nel corso delle indagini, che hanno coinvolto uffici della polizia stradale di tutta Italia, si poteva accertare che un gruppo di cittadini del Bangladesh, anche attraverso alcune agenzie di pratiche automobilistiche della provincia riminese, avevano richiesto la conversione delle loro patenti di guida, tutte apparentemente rilasciate in Romania. Si trattava di cittadini Stranieri muniti di regolare permesso di soggiorno, i più, titolari di esercizi commerciali in riviera.
Al momento risultano indagate 27 persone (23 originari del Bangladesh, 2 cittadini romeni, 1 cittadino ucraino ed 1 cittadino kosovaro), tra i 50 ed i 22 anni, residenti nelle provincie di Rimini, Forlì, Milano, Ancona, Ravenna e Palermo. Tutti denunciati per i reati di: ricettazione, falsità materiale commessa dal privato in certificato o autorizzazione amministrativa, false dichiarazioni, induzione in errore di pubblico ufficiale per il rilascio di autorizzazioni amministrative. Su disposizioni della Procura della Repubblica di Rimini (dott. Cerioni), la Polizia Stradale, coadiuvate dai vari reparti sul territorio, ha eseguito 20 perquisizioni in tutta Italia (in particolare a Rimini, Riccione, Cesena, Pesaro, Ravenna, Milano, Perugia, Palermo) allo scopo di individuare e sequestrare i falsi documenti, e altra documentazione inerente l’indagine.
Nell’ambito dell’operazione, venivano individuate e sequestrate 30 patenti false, di cui 28 dello stato della Romania e 2 del Bangladesh. Veniva sequestrata anche una patente italiana rilasciata a seguito della conversione di una falsa patente rumena. Si tratta di falsi di ottima fattura, che venivano pagati dai 700,00 ai 1000,00 euro al pezzo, a secondo delle categorie di guida. Fatte così bene da essere in grado d’ingannare anche personale esperto. I documenti arrivavano in Italia attraverso i corrieri che trasportano giornalmente cose e
persone per i paesi dell’Est Europa. Così a seguito di una intuizione investigativa degli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polstrada di Rimini, nel corso di specifici servizi di appostamento svoltisi nei giorni scorsi a Riccione, si riusciva ad individuare un autocarro condotto da C.A., un 36enne rumeno, il quale stava trasportando, pronti per la consegna, i falsi documenti. Nel corso dell’attività investigativa, venivano sequestrate 6 patenti di guida ed 1 carta di qualificazione per conducente (tutte apparentemente emesse dallo stato della Romania e tutte intestate a cittadini del Bangladesh).
Nel corso dello stesso servizio venivano anche rinvenuti e sequestrati altri documenti falsi: 1 passaporto moldavo, 1 passaporto per animali della Repubblica Moldava, 1 C.M.R., (documento di trasporto internazionale), 1 licenza comunitaria per il trasporto di persone. Il fenomeno criminoso dei falsi documenti di guida in possesso, in particolare, a cittadini stranieri, è stato da tempo monitorato e affrontato dalla Polizia Stradale riminese ed ha condotto al sequestro, in questi ultimi anni, di decine di false patenti di guida. Tutto questo ha permesso di limitare fortemente il fenomeno che ha ricadute negative sia per la sicurezza stradale sia per la pubblica incolumità. Infatti, circolare con le patenti di guida false o peggio ancora con le patenti di guida italiane originali ottenute per conversione di 3 quelle false, ha permesso a conducenti disonesti, di poter guidare anche veicoli commerciali senza possedere le necessarie conoscenze ed abilitazioni tecniche per quel tipo di particolari veicoli, generando, in tale maniera potenziali gravissimi pericoli pr l’incolumità di tutti noi che circoliamo, ignari, sulle arterie stradali nazionali. L’attività d’indagine e di repressione di questo pernicioso fenomeno criminale, è tuttora in atto ed in questa seconda fase, si sta cercando di capire quanto l’organizzazione dei falsari e dei ricettatori sia ramificata sul territorio nazionale e quante patenti false dello stesso filone siano state vendute in Italia.