Sono rientrati in Russia, i primi camion giunti a Lugansk, per consegnare gli aiuti alle popolazioni civili dell’est russofono dell’Ucraina. Lo riferiscono osservatori dell’Osce, secondo quanto riportato dai media russi invece tutto il contingente di oltre 200 camion ha già lasciato il Paese. L’iniziativa di Mosca ha scatenato le proteste di Kiev e le critiche occidentali. Il portavoce delle forze di sicurezza ucraine, Andri Lysenko, ha sollevato molti dubbi sugli effettivi scopi dell’operazione voluta da Mosca:
“Secondo le informazioni di cui disponiamo sui camion che sono giunti in Ucraina affermando di svolgere una funzione umanitaria, hanno trasportato in realtà l’equipaggiamento proveniente dall‘ïmpianto di “Topaz” dove viene prodotto il più moderno sistema radar, come il “Kolchuga” ed equipaggaiamento proveniente dalla fabbrica di armi di Lugansk”.
Nell’est del paese gli scontri continuano: altri tre civili, fra cui un bambino, stato stati uccisi questo sabato nel bombardamento di artiglieria su Donetsk, roccaforte dei ribelli filorussi, assediata da giorni dalle forze di Kiev.