Ucraina. Poroshenko accusa ribelli per attacco a convoglio umanitario

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Un ridispiegamento delle forze ucraine nell’Est del Paese per isolare le zone controllate dai ribelli e impedire che vengano riforniti in armi e materiale logistico dalla frontiera con la Russia. Sarebbe questa la nuova strategia che il Presidente ucraino Petro Poroshenko ha studiato con i vertici militari di Kiev. Intanto continua lo scambio di accuse sull’attacco a un convoglio di sfollati in fuga dalla regione di Lugansk.

“Trattandosi di mercenari e terroristi che si trovano provvisoriamente a Lugansk e Donetsk, non c‘è nulla che li leghi a queste città” ha detto Poroshenko. “Quindi per loro più la situazione peggiora meglio è. Sono fermamente convinto che la responsabilità di questo attacco sia da attribuire ai ribelli e ai loro spalleggiatori stranieri”.

Nel convoglio di autobus che trasportava civili le vittime sarebbero state decine, ma un bilancio preciso resta impossibile da stabilire. I ribelli hanno affermato di non possedere i mezzi materiali per mettere a punto un attacco in quell’area e accusano l’esercito di Kiev.

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